Una nuvola cambia la sua forma molte volte in un giorno:
assomiglia prima a una nave pirata e poi ha una coda di gatto. Non solo le
nuvole ma anche noi ci trasformiamo e diventiamo diversi. Pure gli oggetti
cambiano: la patata viene tagliata, la candela si consuma, una pietra diventa
una collana e una collana un ricordo. In
questo laboratorio cercheremo di capire il più strano fenomeno della vita quotidiana:
la trasformazione. C'è qualcosa che resta sempre uguale? Quello che era prima
cosa diventa? Se mi crescono i piedi e le scarpe non mi vanno più bene sono
sempre lo stesso? E poi una nuvola di zucchero è sempre una nuvola?
venerdì 26 settembre 2014
Cambio come cambia il vento
La presentazione di uno dei miei laboratori dedicato al tema della trasformazione
mercoledì 24 settembre 2014
Riflessioni di quando si è "quasi-adulti"
"Non è forse possibile che all'intensità con cui da bambini percepiamo il mondo, ma anche le immagini, le rime ecc., si mescoli qualcosa del presentimento? Cosicché molto di ciò che più tardi, nella vita, ci ricordiamo, ci riporta non tanto a situazioni reali, quanto piuttosto a presentimenti." Walter Benjamin, Ombre Corte.
"Le bambine parlano alle loro bambole? Certo. Erano convinte che le bambole parlassero con loro? Certo.
L'assurdità più colossale dipende dalla sincerità con cui la si racconta.
L'infanzia è il tempo di credere nelle bambole. Ma è nell'età adulta che sono più necessari i postini in grado di ricevere lettere che soltanto un pazzo sarebbe capace di scrivere.
I poeti erigono castelli in aria, i pazzi li abitano, e qualcuno nella vita reale riscuote l'affitto" Kafka e le bambole
"Le bambine parlano alle loro bambole? Certo. Erano convinte che le bambole parlassero con loro? Certo.
L'assurdità più colossale dipende dalla sincerità con cui la si racconta.
L'infanzia è il tempo di credere nelle bambole. Ma è nell'età adulta che sono più necessari i postini in grado di ricevere lettere che soltanto un pazzo sarebbe capace di scrivere.
I poeti erigono castelli in aria, i pazzi li abitano, e qualcuno nella vita reale riscuote l'affitto" Kafka e le bambole
giovedì 18 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
Spuntini a base di filosofia: gli ingredienti!
I bambini sono
filosofi per natura, nella loro attività di esplorazione del mondo si pongono
domande di tutti i tipi:"Mamma perché dobbiamo morire?", "Dov'ero
prima di nascere?", "Perché il cane non parla?", "Perché il
cielo è azzurro e il prato verde?", "Perché non mi cresce la
barba?"
L'obiettivo
del laboratorio è prendersi cura di questi tentativi filosofici, senza dare
soluzioni preconfezionate, ma intraprendendo assieme ai più piccoli il
complesso esercizio di ricerca delle risposte innescando sempre nuove domande.
La filosofia diventa così pratica di creazione dei concetti, tessitura di itinerari di riflessione che
prendono corpo praticando il pensiero, sperimentandone i limiti e le
possibilità, plasmando il nostro ragionamento in relazione agli altri e ai
molteplici aspetti della realtà.
Il
laboratorio di filosofia per bambini è dunque:
- un'officina
in cui vengono forgiati gli strumenti necessari per imparare a pensare in
modo autonomo e creativo, per guardare con occhi diversi la realtà abituale e
per rapportarsi con nuove prospettive e punti di vista;
- un
luogo di ricerca dove si sollecitano i bambini a sviluppare i loro
pensieri, ad argomentarli e verbalizzarli;
- un
labirinto dove si familiarizza con la problematizzazione e si scovano
soluzioni attraverso lo scontro con gli
ostacoli logico-concettuali e l'incontro
con l'altro da sé.
In
questo modo gli spuntini filosofici insegnano a sperimentare, problematizzare, comprendere,
discutere assieme, discernere, dare un'identità al mondo e un nome ai vissuti
giocando con il pensiero. Ci condurranno
oltre la punta del naso verso l'infinito e oltre …
Tutto
questo lo faremo utilizzando il dialogo socratico, l'argomentazione, la
narrazione di storie, esperimenti concreti e i linguaggi espressivi più
diversi. La filosofia, infatti, si nutre di tutto ciò che la spinge ad
interrogarsi e a "pensare l'impensabile."
giovedì 11 settembre 2014
Una merenda a base di lettura ...
“I nostri viaggi li chiameremo stagioni e ci ricorderanno che il tempo trascorre perché dopo avremo imparato una cosa in più”.
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